Nel paese si respirava l’aria dell’Arabia di un tempo.
Quella ancora non contaminata dall’industria del petrolio. Una terra con un
ricco passato. Una delle sorprese più grandi del paese è la sua architettura,
con le abitazioni a torre, gli edifici di pietra e fango, i palazzi sfarzosi.
Ma anche luoghi suggestivi come la vecchia San’a. Dello Yemen ricordo la
bellezza e i viaggi in stile “Indiana Jones”. Passavo dalla capitale e finivo
quasi sempre a Taiz . Da lì ho visitato una serie di piccoli villaggi di
montagna dove gli abitanti erano lieti di accogliermi nei loro Mafraj per
scambiare 4 chiacchiere, prendere un caffè e (qualche volta) masticare il Kat, dovevo
solamente fare attenzione a non farmi rapire ma… vabbè. Persone molto
socievoli. Tanti anni fa.. Poi la guerra, scoppiata a marzo 2015, che vede
contrapposti il movimento dei ribelli sciiti Houthi alla coalizione militare
guidata dall'Arabia Saudita e la peggiore crisi umanitaria del mondo. Oltre 24
milioni di persone hanno bisogno di assistenza e protezione. La metà sono
bambini. Oggi c’è il rischio di perdere un’intera generazione di giovani.
Ciao! Sono Paolo Magnani, viaggiatore per lavoro, blogger e fotografo di merda.
Ho al mio attivo 30 anni di viaggi e un numero imprecisato di chilometri in più di 70 paesi del mondo percorsi, il più delle volte, da solo. Una predilezione per luoghi remoti e poco conosciuti, che ho sempre affrontato camminando o spostandomi con e tra la gente locale e mi ha portato a contatto con aree e culture dalla bellezza incontaminata, in zone del mondo spesso off-limits per viaggiatori solitari. Bellezza di cui, tuttora, vado alla ricerca nelle mie peregrinazioni. Attualmente divido la mia vita tra Roccamurata, il resto di mondo che voglio ancora vedere, Musica, e la mia amata Famiglia.
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